051 460381 info@amicideipopoli.org

Entrata in vigore del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari

Il 22 gennaio 2021 è da ricordare come una data storica perché è entrato in vigore il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) che impedirà specificamente l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, il trasferimento, la ricezione, la minaccia di usare, lo stazionamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari. Il Trattato prevede che, raggiunte le 50 ratifiche, per tutti gli Stati firmatari ci sia l’obbligo a non assistere, incoraggiare o indurre nessuno in alcun modo a impegnarsi in qualsiasi attività vietata dal Trattato. Il Testo obbliga altresì a fornire assistenza, comprese cure mediche, riabilitazione e supporto psicologico alle vittime sotto la loro giurisdizione senza discriminazioni e garantendone la loro inclusione socio-economica. Inoltre, esorta i soggetti aderenti a ripulire le aree contaminate dall’uso o dai test nucleari. Il Trattato è stato discusso e votato presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite nel luglio 2017.

Con il deposito della ratifica dell’Honduras si sono raggiunte 50 adesioni necessarie affinché, a distanza di 90 giorni, il TPNW entrasse in vigore; ciò è accaduto in concomitanza con l’anniversario della firma dello Statuto dell’ONU, 75 anni fa, e con l’inizio della Settimana Internazionale per il Disarmo. Tra i 50 paesi non rientra l’Italia, la quale – insieme ai paesi NATO e ad altre potenze “nucleari” – non ha partecipato né all’approvazione né alla ratifica del TPNW.

L’entrata in vigore di questo Trattato rafforza la posizione internazionale contro le armi nucleari e rappresenta una tappa fondamentale per la storia dell’umanità, fortemente voluta dalla società civile internazionale (con il sostegno di molti Paesi ed Organizzazioni). Si tratta del primo strumento di diritto internazionale umanitario, giuridicamente vincolante, relativo al tema e finalizzato alla tutela della vita. Quest’ultima riflessione rimanda alle recenti parole pronunciate da Papa Francesco, il quale auspica che si possa concretamente “contribuire all’avanzamento della pace e della cooperazione multilaterale, di cui oggi l’umanità ha tanto bisogno”. E poi ancora: “ricordare, camminare insieme, proteggere”; durante il Memoriale di Hiroshima Papa Francesco ha usato queste parole per ricordare che la pace viene prima di tutto e che l’uso delle armi nucleare è immorale.

La campagna globale che ha condotto all’approvazione del TPNW si è caratterizzata per il ruolo svolto da International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Premio Nobel per la pace 2017) e ha raggiunto un risultato storico che, insieme agli impegni sugli accordi sul clima di Parigi e l’agenda ONU 2030, rientra fra i più grandi successi del pacifismo moderno.

Volgendo uno sguardo al nostro Paese, non si può che sottolineare l’impegno costante di Rete Italiana Pace e Disarmo, Senzatomica e di tutta la società civile italiana per il disarmo nucleare. In particolare, con la Campagna “Italia, ripensaci” già dal 2017 si intende far sì che Governo e politica italiani cambino la propria posizione ed inizino a lavorare e cooperare in questo percorso finalizzato al disarmo nucleare.

Occorre ricordare, infatti, che in Italia sono presenti circa 50 testate nucleari statunitensi (nelle basi di Ghedi ed Aviano) e che la motivazione evocata dalla politica italiana contro la partecipazione al percorso del TPWN risiederebbe in un indebolimento e non coerenza col Trattato di Non Proliferazione nucleare firmato anche dall’Italia decenni fa. Al contrario questo nuovo Trattato voluto dalla società civile internazionale rafforza i principi di disarmo già presenti nel TNP (Articolo VI) e mai completamente realizzati.

L’appello della Rete Italiana Pace e Disarmo e di tutta la società civile impegnata per questa causa è rivolto a tutte le forze politiche e a tutti i cittadini e cittadine che sostengono lo sviluppo di una nuova etica globale e di una nuova era a difesa della civiltà e della vita stessa: l’Italia cambi la propria posizione e contribuisca a rendere obsolete e inaccettabili le armi nucleari, riconvertendo le ingenti somme che ogni anno vengono spese per costruirle e mantenerle ad usi più utili per l’umanità, come il contrasto al cambiamento climatico, alla pandemia, alla povertà.

L’Italia e i 9 Stati che possiedono arsenali atomici (USA, RUSSIA, UK, FRANCIA, CINA, INDIA, PAKISTAN, ISRAELE, COREA DEL NORD), nonostante le numerose Campagne e gli innumerevoli appelli sia di carattere nazionale che internazionale (compresa la Campagna della Croce Rossa Italiana “Nuclear Experience”), sono rimasti finora sordi e in silenzio dinanzi alle richieste di un’ampia porzione della comunità internazionale.

In una nota ufficiale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, pubblicata in data 22 gennaio 2021, si legge che:

In occasione dell’entrata in vigore del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), l’Italia conferma di condividere pienamente l’obiettivo di un mondo libero da armi nucleari e resta particolarmente impegnata nei settori del disarmo, del controllo degli armamenti e della non proliferazione, che sono componenti essenziali della nostra politica estera. Apprezziamo il ruolo della società civile nel sensibilizzare sulle conseguenze catastrofiche dell’uso delle armi nucleari.

Siamo convinti che l’approccio migliore per conseguire un effettivo disarmo nucleare implichi un pieno coinvolgimento dei paesi militarmente nucleari laddove invece – dal momento in cui è stata lanciata l’iniziativa del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari – abbiamo assistito ad una crescente polarizzazione del dibattito in seno alla comunità internazionale. Pur nutrendo profondo rispetto per le motivazioni dei promotori del Trattato e dei suoi sostenitori, riteniamo quindi che l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari possa essere realisticamente raggiunto solo attraverso un articolato percorso a tappe che tenga conto, oltre che delle considerazioni di carattere umanitario, anche delle esigenze di sicurezza nazionale e stabilità internazionale.

Con “Italia, ripensaci” l’azione della società civile prosegue con la richiesta che anche l’Italia si allinei a questo percorso internazionale di proibizione delle armi nucleari.

 

Per maggiori informazioni, consulta il sito della Rete Italiana Pace e Disarmo – Clicca QUI