Oggi Kigali, città dalle sembianze europee ma che si sta sempre più evolvendo secondo il modello della megalopoli africana, è una capitale che si espande a vista d’occhio e marginalizza molte attività produttive e situazioni di povertà.
Tante donne diventate vedove e capofamiglia dopo il genocidio, si trovano impegnate a lavorare per la maggior parte della giornata nei distretti periferici, impossibilitate a prendersi cura dei propri figli che spesso vengono sottratti alla scolarizzazione troppo costosa per i loro salari, e portati dalle donne stesse nei luoghi di lavoro.
È il caso del gruppo di ottanta donne impegnate nella discarica di Rugenge, nella zona nord-ovest di Kigali, in attività di raccolta e riciclaggio di rifiuti. A loro si rivolge il progetto della Garderie, asilo e centro socio educativo che Amici dei Popoli sostiene in una collaborazione con l’Associazione Amizero.
Il centro svolge dal 2006 attività di custodia, formazione e educazione di 145 bambini che frequentano il centro, garantendo loro un programma di apprendimento scolare e prescolare, pasti regolari, supporto economico e assistenza sanitaria per tutti i membri della famiglia di appartenenza, nonché un luogo sano e sicuro dove crescere e passare le proprie giornate con la supervisione di educatrici e insegnanti, valida alternativa agli ambienti insicuri e insalubri della discarica.
Collocata nel distretto di Muhima, alla struttura delle Garderie si è da poco aggiunta quella del “Centro Angelo Carminati”, costruito nel settore di Kanyinya grazie al finanziamento dell’Associazione Giuliano N’Abana e in seguito allo spostamento della discarica stessa in questa zona nel 2009, in modo da poter permettere ai bambini di restare relativamente vicini alle proprie madri.
Progetto finanziato da: Regione Emilia Romagna e Fondazione San Zeno
Con il sostegno di: Azienda Piovan di Santa Maria di Sala (acquisto di un pullman per il trasporto dei bambini sino alla Garderie), Associazione “Il mondo una famiglia Onlus” di Savignano sul Panaro.