Comunicare è un gioco da civilisti, se sai come fare!
Ho conosciuto Amici dei Popoli tramite un post su Facebook a proposito di un posto vacante per il Servizio Civile che un mio conoscente aveva condiviso sul proprio profilo personale. Era una sera come tante altre e, per ammazzare un po’ la noia, stavo facendo scrolling senza rivolgere particolare attenzione alle notizie che scorrevano, una dietro l’altra, sulla mia homepage. Il caso ha voluto che proprio della comunicazione digitale mi sarei dovuta principalmente occupare per i prossimi dodici mesi di Servizio Civile ad Amici dei Popoli Bologna.
Arrivata in ufficio, non avevo la benché minima idea di come si costruisse una newsletter o si gestisse un sito web o, in generale, di come funzionasse la comunicazione digitale in modo da risultare efficace e adeguata alle finalità dell’organizzazione. A tutto ciò si aggiungeva la mia scarsa dimestichezza con le tecnologie informatiche. Durante i primi mesi ho cercato di fare del mio meglio con le poche conoscenze che avevo ma sentivo che, come si suol dire, la fatica superava di gran lungo il piacere. Successivamente, grazie alla partnership con Ong 2.0, centro di formazione online per l’uso delle ICT nel non profit e nella cooperazione internazionale, ho avuto l’occasione di seguire alcuni corsi online, all’interno di un’aula virtuale, sulla comunicazione digitale e di sperimentarmi, un passo alla volta, nell’uso delle tecnologie e applicazioni che il web mette gratuitamente a disposizione delle organizzazioni no profit per migliorare la propria presenza digitale, comunicare con più efficacia valori e mission e, infine, coinvolgere e catturare il pubblico in rete. Ecco che , in un battibaleno, cuffiette alle orecchie e penna alla mano, sono stata catapultata in un mondo a me completamente sconosciuto, eppure affascinante e, soprattutto, estremamente intrigante, dalle mille e infinite potenzialità.
Credevo che postare contenuti di qualsivoglia tipologia su Facebook, Instagram o su altri social network fosse un’operazione semplice, intuitiva ed estemporanea, che non richiedesse particolari competenze, cura e attenzione e, soprattutto, non comportasse chissà quale dispendio di tempo ed energie. Credevo bastasse “cogliere l’attimo”, condividerlo, magari commentandolo in modo accattivante, e lasciare che avesse il suo normale decorso, una volta confluito nel caotico flusso di informazioni che pervade il web. Ebbene, mi sono dovuta ricredere e, tornata sui miei passi, mi sono scoperta profondamente attratta e incuriosita dal mondo della comunicazione digitale e, ormai da più di un paio di mesi, pubblicare e condividere contenuti efficaci sul web o sui social network, preparati e organizzati secondo una precisa e studiata strategia di presenza digitale, è diventata la mia sfida quotidiana. All’interno di un’organizzazione no profit che si occupa di cooperazione internazionale per promuovere lo sviluppo umano di ogni cittadino del mondo, è importante, infatti, non soltanto produrre contenuti, elaborare progetti e realizzare laboratori didattici di sensibilizzazione ma anche sapere veicolarli nel modo giusto in modo che, anche tramite questi strumenti digitali di accesso ormai universale e alla portata di tutti, la cultura della solidarietà umana possa diffondersi in modo sempre più capillare tra le persone e operare un cambiamento significativo e profondo sul corso della storia. Si tratta sicuramente di un impegno che richiede molto tempo ed energie ed anche una certa dose di responsabilità perché si tratta pur sempre di pubblicare contenuti non a titolo personale, ma a nome di un’organizzazione, composta da una pluralità di persone, chiamata ad interfacciarsi con un pubblico estremamente vasto e variegato. Tutto questo non impedisce che una componente altrettanto fondamentale sia il proprio estro artistico, dunque largo alla creatività e al divertimento! E la soddisfazione è grandissima quando il numero di followers aumenta, i post vengono condivisi sui profili personali delle persone, gli indici di gradimento della pagina e dei contenuti crescono e, infine, ti arriva la notifica “Complimenti, continua così!”! La mia curiosità e la voglia di approfondire sempre di più gli argomenti e di sperimentarsi sul web si sono, quindi, moltiplicate e continuano tuttora a crescere, contribuendo ad arricchire giorno dopo giorno questa esperienza di Servizio Civile ad Amici dei Popoli. Rispetto alla mia situazione di partenza, credo di aver fatto un sacco di passi in avanti ma, soprattutto, mi sono veramente appassionata a questo mondo a tal punto che mi piacerebbe continuare ad occuparmi di comunicazione digitale anche dopo la fine del mio anno da civilista. Se poi io riuscissi anche a mettere le mie competenze a sostegno di cause umanitarie nel mondo, sarebbe il top!
Cosa c’è, dunque, dietro un post su Facebook o su Instagram di apparente semplicità? C’è letteralmente il mondo: c’è, innanzitutto, lo studio della presenza digitale delle altre organizzazioni no profit, quindi la definizione e l’impostazione chiare degli obiettivi e dei targets che si vorrebbero raggiungere; la creazione di una social media strategy, di un piano editoriale da rispettare e monitorare con gli strumenti di analytics a disposizione gratuitamente online; la selezione dei contenuti e la scelta degli strumenti grafici e non più adeguati alla loro diffusione in rete; il coinvolgimento e la condivisione di gruppo del lavoro approntato; infine, la rilevazione dei feedback positivi e negativi da parte della community necessari per migliorare la propria strategia di comunicazione. Rinnovare e rinnovarsi sempre è la parola d’ordine, a cui segue a ruota l’invito a pensare e creare in modo sempre nuovo. Come infatti dice Mirko Pallera Ninja lab: “Dal fare comunicazione all’essere comunicazione: perdi il controllo e partecipa al flusso co-creativo!”.
Stay tuned!
Serena, volontaria in Servizio Civile presso la sede di Bologna